RE
61 – Psicologia termitana (16.12.2012)
Nelle mie recenti schede “La
Fortezza scomparsa” (RE 39) e “Un castello s-confinato” (RE 53), per spiegare la strana “dimenticanza” dei termitani (da almeno 50 anni…) della immensa
cisterna del Belvedere e addirittura... di tutto il loro imponente castello,
ridotto allo spoglio cocuzzolo che tutti “riconoscono”,
ipotizzo un grandioso fenomeno di “rimozione
collettiva”. Lo psicologo Giovanni Iannuzzo, uno dei pochi termitani a rilevare il
problema (forse perché non è originario
di Termini!), concorda con le mie osservazioni, ma preferirebbe parlare di
“negazione” collettiva, un “meccanismo di difesa molto più arcaico,
infantile”. Anche se io, da profano, non riesco ad afferrare il senso
psicologico del termine “negazione”
credo che la sostanza non cambi: i termitani, sentendo la colpa di aver raso al
suolo il loro immenso patrimonio, le loro radici, guardano dall’altra parte,
fanno finta di niente o, più crudamente, se ne fottono.