ME 39 – Il telegrafo duplex (14.3.2007)

Come molti ricorderanno, magari per aver visto la fiction “Raccontami” trasmessa recentemente dalla Rai, a volte due utenze telefoniche erano “duplex”, cioè venivano abbinate ad uno stesso doppino telefonico, per cui se era in funzione un telefono l’altro doveva aspettare. Questa soluzione tecnica, tipica degli anni 50 del secolo scorso, dettata da motivi economici, era abbastanza semplice da realizzare (filtri, relè di stazione, ecc.) e perfettamente comprensibile: in un filo passava uno e un solo segnale.

Oggi questa tecnica sembra addirittura ridicola, perchè sullo stesso doppino tranquillamente passano miriadi di segnali digitali o numerici (Fastweb, Alice, ADSL, ecc.), ma le origini di questi portenti della tecnica risalgono ad un secolo prima, esattamente al 1855, quando in Austria (Gintl, Siemens e altri) fu inventato il “telegrafo duplex” che permetteva addirittura la trasmissione simultanea e bidirezionale tra due stazioni (vedi schema, da O. Heaviside, Electrical Papers, London 1892). L’invenzione fece molto rumore e molti scienziati (anche italiani), che inizialmente l’avevano osteggiata, dovettero ricredersi.

Raccogliendo bibliografia su questa antica polemica scientifica ho trovato un interessante articolo nel primo fascicolo del Nuovo Cimento (1855, p. 235), che stranamente a sua volta rimanda ad un precedente e più consistente articolo apparso a p. 932 del “fascicolo precedente”.

Qualche storico della scienza, che conosca bene la genesi del Nuovo Cimento, può aiutarmi a chiarire questo arcano?

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