MA 22 – La sentinella sismica (31.5.2007)

Scorrendo il Bullettino Ufficiale dell’Amministrazione telegrafica o “Il Telegrafista” non è raro imbattersi in notizie su terremoti o eruzioni vulcaniche segnalate o persino “presentite” dagli apparati telegrafici. Molti impiegati delle più sperdute stazioni, che si dilettavano di osservazioni per così dire “meteorologiche”, avevano imparato a decodificare le oscillazioni inusitate dell’ago della loro “bussola” (vedi foto e MA 10) in occasione di temporali, di elettricità atmosferica abnorme, di aurore boreali e, appunto, di terremoti.

Tanti scienziati, in particolare il Cecchi (vedi LU 19) o il Serpieri (vedi LU 6), proposero allora di istituire il primo, e quanto meno sperimentale, Servizio Telegrafico di Corrispondenza Sismica, utilizzando gli uffici telegrafici come improvvisate stazioni di rilevamento dei terremoti.

Giovanni Dell’Oro, forte dell’esperienza maturata sin dai primi telegrafi nel Regno delle due Sicilie (vedi ME 38), fece presente che le bussole potevano funzionare molto meglio da “sentinelle sismiche” nei circuiti a “corrente continua” (vedi MO 119) perché “il filo percorso continuamente da una corrente è per così dire animato, vivo e pronto a segnalare tutto ciò che di anormale accade sulla linea”. Invece nei circuiti tradizionali la messe di informazioni su aurore boreali, tempeste magnetiche, terremoti, ecc. andava quasi del tutto perduta in quanto la loro energia, in genere, non era sufficiente a vincere l’inerzia dell’ago magnetico della bussola.

Confrontando la bussola telegrafica della MA 10 con quella di questa News (vedi a sinistra l’equipaggio mobile smontato) si nota che in quest’ultima “indice” ed “ago” non sono ortogonali tra loro come dovrebbero essere (linea rossa). Forse, chissà, l’impiegato che la usava avrà voluto provare ad aumentare la sua sensibilità mettendo ago e indice sovrapposti e rendendo così il sistema un po’ “astatico”.

Di sicuro invece l’usanza che conservano ancor oggi molti elettrotecnici di chiamare “ago” l’indice dei loro strumenti deriva dall’onorato, e quasi centenario, servizio reso dalle bussole telegrafiche.

vai a MAGRINI NEWS