79 – L’iposema di Lucidi

Incollo una selezione di passi significativi da testi di Mario Lucidi, raggiungibili mediante i link.   

 

1944 - Riconosciuto che non unità significativa è la parola ma un'unità funzionale in una sfera significativa, reale nell'ambito di tale sfera solo perché in essa funziona, è chiaro che la funzionalità è il suo carattere essenziale (anzi la sua esclusiva essenza) non la significatività che di tale carattere è semplicemente l'aspetto. Ora quando parliamo di unità funzionale (non semplicemente funzionante, nel senso di un'unità che nella sua qualità di entità autonoma espleti certe funzioni, ma funzionale per essenza, la quale cioè esiste solo in quanto espleta le sue funzioni) ciò porta con sé accanto al concetto di un'unità realmente esistente solo nell'ambito di un'unità superiore di altra natura (atto linguistico) quello di una funzionalità che non si esaurisce in una singola realizzazione ma è il riflesso di altre e in generale si rifletterà a sua volta in altre unità similari (non identiche); e veramente parole, semantemi, morfemi e sintagmi non sono reali che in quanto funzionanti in quell'unità superiore e d'altra natura che è l'atto linguistico, ma tale funzionalità trova la sua ragione d'essere solo nel fatto che essi sono il riflesso di unità similari, non identiche, funzionanti in altri atti linguistici e d'altra parte, sempre in virtù della loro funzionalità, essi sono in generale destinati a riflettersi in unità similari nell'ambito di altri atti espressivi. 

1946 - L’atto linguistico non è un tutto inscindibile e inanaliz­zabile, ma è in ogni caso un segno complesso, che consta di più ingre­dienti. Le entità in cui tali ingredienti si concretano (parole, morfemi, ecc.) non sono, come abbiamo visto, entità significative autonome, che in questa loro qualità espletino una determinata funzione nell’atto linguistico; sono invece semplicemente entità che funzionano si in una sfera significativa, le quali però repetono tale caratteristica proprio dal fatto di funzionare in essa sfera, sono cioè reali come entità fun­zionanti con una determinata funzione solo quando e in quanto fun­zionano nel suo ambito, sicché la loro natura, la loro essenza, è appunto in questo funzionare in un ambito superiore (l’atto linguistico) e d’altra natura (significativa); in questa loro natura, in questo particolare modo di esistere (che è del resto, si è visto, l’essenziale ed esclusivo), esse trascendono, e ciò è implicito nella loro essenza, la singola realizzazione, ché tale realizzazione ne presuppone altre similari, non identiche, di cui essa è il riflesso, e in altre, in generale, è destinata a riflettersi; d’al­tro canto, esse, all’atto del funzionare, portano seco un elemento di individuazione, consistente nel fatto che sono proprio esse a funzionare fra tutto un complesso di altre entità dello stesso genere, del quale complesso esse stesse fanno parte integrante.

1950 - Ora che cosa sono questi elementi per cui il segno linguistico è complesso, questi elementi che emergono dall'analisi imposta dalla funzione significativa del segno medesimo? Essi non sono certo entità significative autonome, che in questa loro qualità espletino una determinata funzione nel segno linguistico; sono semplicemente entità che funzionano sì in una sfera significativa, le quali però repetono tale caratteristica proprio dal fatto di funzionare in essa sfera; si realizzano cioè come entità funzionanti con una determinata funzione, solo quando e in quanto funzionano nel suo ambito, sicché la loro natura, la loro essenza è appunto in questo funzionare in un ambito superiore (il segno linguistico) e d'altra natura (significativa). In questa loro natura, in questo particolare modo di esistere esse trascendono (e ciò è implicito nella loro essenza) la singola realizzazione, ché tale realizzazione ne presuppone altre simili, non identiche, di cui essa è il riflesso, e in altre, in generale, è destinata a riflettersi; d'altro canto esse, all'atto del funzionare, portano seco un elemento di individuazione, consistente nel fatto che sono proprio esse a funzionare, fra tutto un complesso di altre entità dello stesso genere (il sistema linguistico che si considera), del quale complesso esse stesse fanno parte integrante.

1961 - Lo specifico del segno linguistico è, peraltro, appunto questo; ogni altro segno è, nei confronti del suo significare, una entità globale e inanalizzabile; l'analizzabilità del suo significante può aver sì, spiccatamente in un codice, funzione individuativa nei riguardi dei significanti degli altri segni del sistema, ma essa non trascende l'ambito puramente fenomenico, non si attua cioè in relazione ad una corrispondente analizzabilità della sfera significativa: questa rimane, sotto tale rispetto, un tutto globalmente in sé conchiuso (si prescinde da segnalazioni ideograficamente organizzate, che rappresentano sempre manifestazioni secondarie, dedotte dall'esprimere linguistico). Nel segno linguistico invece l'analizzabilità è significativamente intrinseca; il significato del segno, vale a dire, è ciò che è, e come tale viene inteso, proprio in virtù dell'analizzabilità, in questi elementi cronologicamente ordinati (parole e morfemi) che ne rappresentano gli ingredienti costitutivi; e tali elementi non sono entità significative autonome, che in questa loro qualità esplichino una determinata funzione nel segno, ma semplicemente entità che funzionano sì in una sfera significativa, le quali però repetono tale caratteristica appunto dal fatto di funzionare in essa sfera; si realizzano cioè come entità funzionanti con una determinata funzione, solo quando e in quanto funzionano nel suo ambito, sicché la loro natura, la loro essenza è in questo funzionare in un ambito superiore (il segno linguistico) e d'altra natura (significativa): entità essenzialmente funzionali, emergenti dall'analisi del segno e che si riflettono di realizzazione in realizzazioni con funzioni similari e non identiche; perché, ad ogni singola realizzazione, il contributo funzionale dell'entità alla costituzione del relativo segno è palesemente il risultato del concomitare, da una parte, della carica funzionale, per così dire, derivante ad essa dalle analisi operate all'atto delle precedenti realizzazioni, delle quali quella considerata è di norma il riflesso, e dall'altra, delle contingenze sintagmatiche e paradigmatiche comportate da quel particolare segno e dalla sua eventuale cornice estralinguistica.

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