GV 27 – Un binario …morto (3.7.2008)

binario

La “moviola” della GV 25 non si riferisce all’orologio del Pincio (attualmente fermo e ben poco visibile a causa dei vetri appannati), ma all’altro celebre orologio idraulico dell’Embrìaco, quello di via del Gesù a Roma (palazzo Berardi, nel 1870 Direzione Superiore delle Poste). Approfitto anzi di questa precisazione per ringraziare pubblicamente il portiere dello stabile, Franco Di Silvestre, per aver a mia richiesta messo in funzione l’orologio (consentendomi di riprenderlo con una piccola telecamera) e, soprattutto, per avermi introdotto ai primi “segreti” del suo funzionamento.

Malgrado la competenza in materia e la lodevolissima cura che riserva al prezioso cimelio che gli è stato affidato, Di Silvestre non mi ha saputo spiegare la funzione delle due guide verticali, lunghe più di un metro e apparentemente ben ingrassate, visibilissime nel telaio della macchina  (vedi foto e soprattutto il filmato di circa 30'' allegato a questa News e scaricabile cliccando sulla foto).

Nel corso delle ricerche successive (per le quali mi corre l’obbligo di ringraziare gli orologiai Ettore Valbonesi, Luigi Mercatili e Sandro Lebran, nonché il padre Luciano Cinelli, che mi ha fatto consultare le purtroppo scarsissime carte sul domenicano Giambattista Embrìaco custodite all’Archivio di S. Maria sopra Minerva) ho maturato il convincimento che in questo binario abbandonato (e sicuramente in uno omologo al Pincio) doveva muoversi il “canestro” della suoneria (ore e quarti) dell’orologio, il terzo e forse ancora più spettacolare (e istruttivo!) “movimento” o motore idrico di questa macchina del tempo (e del tempo che fu…).

Finora purtroppo in tutti gli orologi idraulici, grandi e piccoli, dell’Embrìaco da me visionati o identificati non c’è traccia del meccanismo dei martelli. Non dispero però, specie se riuscirò a trovare ulteriore collaborazione, di rintracciare almeno qualche scheda tecnica, in particolare negli archivi dei ministeri delle Poste o delle Finanze (Quintino Sella, amico ed estimatore di padre Embrìaco, aveva infatti fatto installare in un cortile del palazzo di via XX Settembre un orologio gemello di quello delle Poste).

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