61 – Il bilanciere di Binet

Nel cap. VIII del già segnalato libro La suggestibilité (in rete) Alfred Binet descrive un esperimento per misurare il grado di suggestionabilità, o “ubbidienza” ad una “autorità”, di una persona. A cavallo del900 questo tipo di ricerche (spiritismo, scrittura automatica, tavolini giranti, illusioni varie, ecc.) erano di gran moda e quasi sempre condotte con l’ausilio delle tecniche ipnotiche.

Binet invece sperimenta in condizioni più fisiologiche, su alcuni bambini di una scuola elementare, usando il martello sonoro (vedi immagine) che i lettori di queste News ormai riconoscono come un sounder telegrafico. Lui però lo chiama “bilanciere di Wundt”, perché allentando la molla a spirale posteriore o mettendo dei contrappesi opportuni il dispositivo si presta a diventare una leva oscillante, o se vogliamo anche una sorta di tasto telegrafico.

Dopo aver mostrato le oscillazioni del dispositivo, prodotte a mano da lui, Binet invitava i ragazzi a prendere con due o tre dita il martelletto e seguirne i movimenti con la “mano morta”, senza opporre resistenza né “aiutarne” le oscillazioni.  

Rimandando al testo per i dettagli del protocollo dell’interessante esperienza basterà dire che i soggetti suggestionabili compivano dei movimenti incoscienti anche al termine delle oscillazioni di “innesco” provocate dallo sperimentatore, ad arte e in sincrono con un metronomo di “depistaggio” collocato, bene in vista, accanto al bilanciere.

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