Prefazione di AG 40

Quando Andrea Gaeta mi ha chiesto di presentare questo volume ho iniziato a riflettere su come riuscire a concentrare in una paginetta le impressioni che suscitano in noi la marea di spunti, di informazioni, di interpretazioni storico-sociali, che egli riesce a trasferire in ogni suo sempre originale intervento, sia esso affidato alla carta stampata sia vergato nell’etere grazie ai network sociali, dei quali ha colto il valore educativo e informativo nonché, come si evince dalle pagine che seguono, la potenziale insidiosità dovuta all’ampiezza della platea in attento o distratto ascolto delle nostre testimonianze e opinioni.

La ricerca instancabile che egli conduce da anni su e intorno alla storia della nostra città ha il pregio di mantenere vivo l’interesse delle élite culturali e dei termitani tutti su monumenti, reperti e documenti che testimoniano un passato che non può lasciarci indifferenti, bensì deve renderci orgogliosi e spingerci ad agire per costruire un futuro degno di tanto splendore.

La stessa ricostruzione della storia della sacra immagine della Madonna della Consolazione e della sua collocazione tra il sedicesimo secolo e oggi nel Santuario della Consolazione, è a detta dello stesso autore bisognosa del conforto degli storici dell’arte. E forse è questo il tratto che più piace in Andrea Gaeta. Quanto alle dispute anche aspre, che lui stesso non disdegna di fomentare con un piglio oserei dire picaresco, ritengo che debbano rimanere circoscritte all’ambito delle valutazioni di ordine personale. Nelle pagine che seguono, per esempio, io stesso sono oggetto dei suoi strali, accusato di tenere un atteggiamento ostile nei confronti delle sue tesi. Del resto l’enorme massa di citazioni, reperti, documenti, storie e aneddoti che egli riesce a raccogliere in questo saggio storico e sociale, non potrà che stimolare nuovi dibattiti, dispute, entusiasmi e critiche. E questo, a parer mio, è un bene perché ritengo che il dibattito sia sempre un segno di vivacità culturale e, svolto in ambito municipale, contribuisca alla crescita culturale, allo sviluppo del territorio e alla maturazione di scelte condivise tra cittadini e, perché no, rappresentanti delle istituzioni educative, politiche, sociali.

 

        Salvatore Burrafato

Sindaco di Termini Imerese

Termini Imerese 21 giugno 2013