Presentazione

 

 

La vastità e la profondità degli interessi di Andrea Gaeta è nota a tutti i suoi corrispondenti, ed è documentabile in rete tramite testi Word (poi PDF) dall’AG 1 (del 1995) a quest’ultimo AG 37 (del 2011), ed è quindi facilmente accessibile ad ogni studioso o semplice lettore. Tutti questi scritti di Gaeta assumono il nome di “Atomi” e fanno parte di una Collana in PDF di Tecnica e Cultura (Studi grafici, fonetici ed elettrici, almeno inizialmente, in realtà più vasta).

Per avere un’immagine diretta dell’opera svolta da A. Gaeta, e per comprendere rapidamente le sue qualità culturali, ci si può riferire alle parole di Nino Dazzi, noto studioso di psicologia e della sua storia e Pro-rettore dell’Università La Sapienza di Roma. Gli interessi di Gaeta si estendono, come Dazzi dichiara, al settore della storia della scienza (della fisica ottocentesca, in particolare) e alla storia delle strumentazioni scientifiche.

Lo scopo generale dell’Atomo 37, dedicato a Franz Reuleaux, è dichiarato immediatamente da Gaeta in questo suo scritto ed è quello di valorizzare “i benemeriti della scienza … ingiustamente dimenticati” (p. 6). Lo scopo specifico è quello di confrontare i “…cinematismi inventati da Leonardo da Vinci … con i corrispettivi ʹmoderniʹ presentati da Franze Reuleaux” (p. 6). Il confronto di Reuleaux con Leonardo “… deve autorizzare a pensare o almeno a far sospettare – sono parole di Gaeta – come minimo che egli [Reuleaux] sia un ʹgenioʹ non inferiore al grande Leonardo” (p. 6). Già queste parole assicurano la curiosità di chi si propone la lettura dell’AG 37.

Il testo è ricco di annotazioni, osservazioni (spesso originali) provate, verificate/corroborate/falsificate/criticate nella concreta pratica dallo stesso Gaeta. In realtà, oltre che di Reuleaux – che costituisce il filo logico portante e il riferimento a tutto l’Atomo 37 – Gaeta scrive di molti altri studiosi: Borelli, Poleni, Ferraris, Colombo, Giulio, Sella, Conti ed altri ancora. In tutti questi casi il punto, il centro specifico di interesse dell’attenta analisi di Gaeta è sempre un elemento/apparecchio/strumento concreto: una condotta idraulica, un saliscendi o funicella apriporta, una serratura, un antico mangano (o quelli usati modernamente dai velisti), il tripsometro di Q. Sella, la Divisumma Olivetti, ecc. Il fattore che unifica tutti questi riferimenti è da individuare nella capacità associativa (spesso istantanea) di Gaeta.

L’utilità di queste riflessioni di Gaeta è innegabile. In primo luogo per se stesso, in quanto Gaeta redige quasi il flusso dei suoi pensieri nelle annotazioni riportate. In secondo luogo, per gli specialisti e i tecnici, che possono rintracciare utili indicazioni nei riferimenti suggeriti da Gaeta. In terzo luogo, più in generale, per chi volesse ripercorrere il viaggio culturale attraverso il tempo (e l’evoluzione scientifica e tecnica) di Gaeta rintracciando le fila del suo discorso attraverso internet e le sue indicazioni bibliografiche. Per tutti coloro che vorranno seguire l’Autore in questo suo percorso un premio li attende. Quello di potersi impadronire di un metodo storiografico – scientifico – pratico di grande potenza interpretativa. Per tutti costoro si aprirà anche la possibilità di comprendere, apprezzare e, in generale, vagliare le considerazioni di Andrea Gaeta.

                                                                                                                                       Giorgio Dragoni

                                                                                                                                Università di Bologna

    Bologna, 2 gennaio 2012